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2 mai 1889 - Traité d'amitié et de commerce entre l'Italie et l'Ethiopie (dit de «Wëchale»)
Trattato di amicizia e di commercio tra il regno d'Italia et l'Impero d'Etiopia
Sua Maestà Umberto I Re d'Italia e Sua Maesta Menelik Il Re dei Re di Etiopia, allo scopo di rendere proficua e durevole la pace fra i due Regni d'Italia e di Etiopia, hanno stabilito di concludere un trattato d'amicizia e dicommercio. E Sua Maestà il Re d'ltalia avendo delegato come suo rappresentante il conte Pietro Antonelli, commendatore della Corona d'Italia, cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro, suo Inviato straordinario presso Sua Maestà il Re Menelik, i cui pieni poteri furono riconosciuti in buona e debita forma, e Sua Maestà il Re Menelik stipulando in proprio nome quale Re dei Re d'Etiopia, hanno concordato e conchiudono i seguenti articoli: Art. 1. Vi saranno pace perpetua ed amicizia costante fra Sua Maestà il Re d'Italia e Sua Maesta il Re dei Re d'Etiopia e fra i loro rispettivi eredi, successori, sudditi e popolazioni protette. Art. 2. Ciascuna delle Parti contraenti potrà essere rappresentata da un agente diplomatico accreditato presso I'altra e potra nominare consoli, agenti ed agenti consolari negli Stati dell'altra. Tali funzionari godranno di tutti i privilegi ed immunità secondo le consuetudini dei Governi europei. Art. 3. A rimuovere ogni equivoco circa i limiti dei territori sopra i quali le due Parti contraenti esercitano i diritti di sovranità, una Commissione speciale composta di due delegati italiani e due etiopici traccerà sul terreno con appositi segnali permanenti una linea di confine i cui capisaldi siano stabiliti come appresso: a) la linea dell'altipiano segnerà il confine etiopico-italiano; b) partendo dalla regione di Arafali: Halai, Saganeiti ed Asmara saranno villaggi nel confine italiano; c) Adi Nefas e Adi Joannes saranno dalla parte dei Bogos nel confine italiano; d) da Adi Joannes una linea retta prolungata da est ad ovest segnerà il confine italo-etiopico. Art. 4. Il convento di Debra Bizen con tutti i suoi possedimenti resterà proprietà del Governo etiopico che però non potrà mai servirsene per scopi militari. Art. 5. Le carovane da o per Massaua pagheranno sul territorio etiopico un solo diritto di dogana di entrata dell'8 per cento sul valore della merce. Art. 6. Il commercio delle armi e munizioni da o per l'Etiopia attraverso Massaua sarà libero per il solo Re dei Re d'Etiopia. Ogni qualvolta questi vorrà ottenere il passaggio di tali generi dovrà farne regolare domanda alle autorita italiane, munita del sigillo reale. Le carovane con carico di armi e munizioni viaggeranno sotto la protezione e con la scorta di soldati italiani fino alconfine etiopico. Art. 7. I sudditi di ciascuna delle due Parti contraenti potranno liberamente entrare, viaggiare, uscire coi loro effetti e mercanzie nel paese dell'altra e godranno della maggiore protezione del Governo e dei suoi dipendenti. E però severamente proibito a gente armata di ambe le Parti contraenti di riunirsi in molti od in pochi e passare i rispettivi confini, allo scopo di imporsi alle popolazioni e tentare con la forza di procurarsi viveri e bestiame. Art. 8. Gli italiani in Etiopia e gli etiopi in Italia o nei possedimenti italiani potranno comprare o vendere, prendere o dare in affitto e disporre in qualunque altra maniera delle loro proprietà non altrimenti che gli indigeni. Art. 9. E pienamente garantita in entrambi gli Stati la facoltà per i sudditi dell'altro di praticare la propria religione. Art. 10. Le contestazioni o liti fra italiani in Etiopia saranno definite dall'autorità italiana in Massaua o da un suo delegato. Le liti fra italiani ed etiopi saranno definite dall'autorità italiana in Massaua o da un suo delegato e da un delegato dell'autorità etiopica. Art. 11. Morendo un italiano in Etiopia o un etiope in territorio italiano, le autorità del luogo custodiranno diligentemente tutta la sua proprietà e la terranno a disposizione dell'autorità governativa a cui apparteneva il defunto. Art. 12. In ogni caso o per qualsiasi circostanza gli italiani imputati di un reato saranno giudicati dall'autorità italiana. Per questo l'autorità etiopica dovra immediatamente consegnare all'autorità italiana in Massaua gl'italiani imputati di aver commesso un reato. Egualmente gli etiopi imputati di reato commesso in territorio italiano saranno giudicati dall'autorità etiopica. Art. 13. Sua Maestà il Re d'Italia e Sua Maestà il Re dei Re di Etiopia si obbligano a consegnarsi reciprocamentei delinquenti che possono essersi rifugiati, per sottrarsi alla pena, dai dominii dell'uno nei dominii dell'altro. Art. 14. La tratta degli schiavi essendo contraria ai principii della religione cristiana, Sua Maestà il Re dei Re d'Etiopia s'impegna d'impedirla con tutto il suo potere, in modo che nessuna carovana di schiavi possa attraversare i suoi Stati. Art. 15. Il presente trattato è valido in tutto l'lmpero etiopico. Art. 16. Se nel presente trattato, dopo cinque anni dalla data della firma, una delle due Alte Parti contraenti volesse far introdurre qualche modificazione potrà farlo; ma dovrà prevenirne l'altra un anno prima, rimanendo ferma ogni e singola concessione in materia di territorio. Art. 17. Sua Maestà il Re dei Re d'Etiopia consente di servirsi del Governo di Sua Maestà il Re d'ltalia per tutte le trattazioni di affari che avesse con altre Potenze o Governi. Art. 18. Qualora Sua Maestà il Re dei Re d'Etiopia intendesse accordare privilegi speciali a cittadini di un terzo Stato per stabilire commerci ed industrie in Etiopia, sarà sempre data, a parità di condizioni, la preferenza agli italiani. Art. 19. Il presente trattato essendo redatto in lingua italiana ed amarica e le due versioni concordando perfettamente fra loro, entrambi i testi si riterranno ufficiali, e faranno sotto ogni rapporto pari fede. Art. 2O. Il presente trattato sarà ratificato. In fede di che il conte Pietro Antonelli, in nome di Sua Maestà il Re d'Italia, e Sua Maestà Menelik Re dei Re d'Etiopia, in nome proprio, hanno firmato e apposto il loro sigillo al presente trattato, fatto nell'accampamento di Uccialli il 25 miazia 1881 corrispondente al 2 maggio 1889. Bollo imperiale d'Etiopia Per Sua Maesta il Re d'Italia Pietro Antonelli
የኢጣሊያ ንጉሥ ዑምበርቶ በሰም መዠመሪያ የኢትዮጵያ ነጉሠ ነገሥት ደግማዊ ምኒልክ ለኢትዮጵያ መንግሥትና ለኢጣሊያ መንግሥት የሚጠቅም ለልጅ ልጅ የሚኖር ሰላምና ዕርቂ ለማድረግ የፍቅርና የንግድ ውል ተዋዋሉ። የኢጣሊያ ነጉሥ ኮንት አንቶኒሊን በኢጣሊያ መንግሥት ዘውድ ንሻን ከማንደቶሬ ተብሎ የተሾመ በአልዓዘርና በሞሪሰ ንሻን ከባሊዬሬ ተብሎ የተሾመ ተመርጦ እንደሪሴ ሆኖ ወደ ነጉሠ ነገሥት ምኒልክ ሙሉ ሥልጣን ተቀብሎ የተላክ የተቀበለውንም ሙሉ ሥልጣን በንጉሠ ነገሥት ምኒልክ ፊት በርግጥ የተቀበለ ሰለሆነ ንጉሠ ነገሥት ምኒልክ የኢትዮጵያን አለጋ የወረሱ እርስዋ ሰለሆኑ ይህን ከዚህ ቀጥሉ የተጻፈውን ውል ከኢትዮጵያ ንጉሠ ነገሥት ምኒልክ ጋራ ተዋዋልን።
መዥመርያ ክፍል። በኢጣሊያና በኢትዮጵያ ንጉሠ ነገሥት መካከል በወራሾቻቸውምና አሕዝባቸውም እነዚህንም በተጠጉ ሕዝብመካከል ሰላምና ፍቅር ሳይጎድል ለዘወትር ለልጅ ልጅ ይኖራል። ፪ተኛ ክፍል። እነዚህ ፪ቱ አሁን የተዋዋሉት ነገሥታት በየአገራቸው በምስለኔዎቻቸው ይነጋገራሉ ፩ዱ ከ፩ዱ አገር ቈንስልም የቈንስል ወኪልም መሾም ይቻላቸዋል። እነዚህም ሹሞች እንደ ኤዎሮፓ ነገሥታት ሥራት መታፈርና መከበር አይጐድልባቸውም። ፫ተኛ ክፍል። በነዊህ በ፪ቱ ነገሥታት ወሰን ጠብናክርክር እንዳይነሣ በውቅ የተመረጡ ከ፪ወገኖች ፪ ፪ ሽማግልች ልከው በማይጠፋ ምልክት የግዛቱን ድምበር ይወስናሉ። ከድምበሩ ወዲህ የሚጨምሩት አገሮች እነዚህ ናቸው። አ የደጋው አፋፍ ከኢትዮጵያና ከኢጣሊያ ማኽል ወሰን ይሆናል። በ ከራፋሊ ዠምሮ ኃለይ ሰገነይቲ አስመራ ፫ቱ የኢጣሊያ መንግሥት መንደር ይሆናሉ። ዳግመኛ በቦገስ በኩል ከ እዲ ነፋስ አዲ ዋንስ በኢጣሊያ ድምበር ውስፅ ይሆናሉ። ጸ ከአዲ ዋንስ መንደር ዠምሮ ከምሥራቅ ወደ ምዕራብ በቀና ይከፈላል። ፬ተኛ ክፍል የደብረ ቢዘን ገዳም ከነጕልቱ ከነርስቱ የኢትዮጵያ መንግሥት ርስት እንደሆነ ይቀራል። የጦር አምባ መሆን ግን አይቻለውም። ፭ተኛ ክፍል። ከምጥዋ የሚወጣ የንግድ ዕቃ የሚገባም የንግድ ዕቃ ከየ በገአኢ ዕቃው እየተገመገመ በገቢ ፩ጊዜ ይከፍላሉ። ፮ተኛ ክፍል። የጦር መሣርያ ንግድ በምጥዋና በኢትዮጵያ መካከል የሚመላለሰው ለንጉሠ ነገሥት ብቻ ይፈቀድልዎታል። ሲያስመጡም ባለማሳተም ደብዳቤዎን ለኢጥሊያ ሹማምት እየልስኩ ያስመጣሉ። ነፍጡንም የያዘውን ሰፈር ከምጥዋ ዠምሮ እህከ ኢትዮጵያ ድምበር ድረስ የኢጣሊያ መንግሥ ወታደሮች ዘበኛ ሁነው ይሸኛሉ። ፯ተኛ ክፍል። የነዚህ የ፪ቱ ውል ያደረጉ ነገሥታት ዜጎች የንግድ ዕቃቸውን ይዘው ያ፩ዱ ከ፩ዱ አገር መሄድ መምጣት ይቻልስቸዋል። በየመንግሥቱና በየወረዳው ባለው ሹም ጥግነት ደስ ብሏቸው ይመልስለሳሉ። ነገር ግን ከ፪ቱም ወገኖች የጦር መሣርያ የያዘ ብዙ ሁኖ ካ፩ዱ ድበር ወደ ፩ዱ ድምበር መተልስለፍ ተከልክሎ አለ። ፰ተኛ ክፍል። የኢጣሊያ ሰዎች በኢትዮጵያ የኢትዮጵያ ሰዎች በኢጣሊያ የኢጣሊያ መንግሥት በሚገዛውም አገር ቢሆን እንዳገሩ ስማድ መግዛት መሸጥ መከራየት ይቻልስቸዋል። ፱ ክፍል። የነዚህ የ፪ነገሥታት ዜጎች ፩ዱ ክ፩እግር ቢሄድ በየሃይማኖታቸው ይኖራሉ። ፲ኛ ክፍል። የኢጣሊያ ሰውና የኢጣሊያ ሰው የተካሰሱ እንደህነ እነዚያ በመረጡት ዳኛ ያለዚያም ተያይዘው ምጥዋ ወርደው ይደኛሉ። የኢጣሊያና የኢትዮጵያ ሰው የተጣላ እንደሆነ ግን የኢትዮጵያ መንግሥት ወኪልና የኢጣሊያ የምጥዋ ሹም አንድነት ሁነው ይዳኛሉ። ፲፩ኛ ክፍል። የኢጣሊያ ሰው በኢትይጵያ የሞተ እንደሆነ የኢትዮጵያ ሰው በኢጣሊያ አገር የኢጥሊያም መንግሥት በሚገዛው አገር የሞተ እንደሆነ ከሟቹ መንግሥት ወገን ገንዘቡን የሚቀበል ሰው እስኪመጣ ድረስ የ፪ቱ ነገሥታት ሹማምት ገንዘቡን ጠብቀው ያስቀምጣሉ። ፲፪ኛ ክፍል። በማናቸውም ኃጢአት ተከሶ የተያዘውን የኢጣሊያ ሰው በኢጣሊያ ሹማምት ይደኛል። ስለሆነ ግን ታላቅ ኃጢአት ሰርቶ የተገኘን የኢጣሊያን ሰው ፈጥነው ይዘው ለምጥዋ ሹማምት መስጠት ነው። ደግሞ በኢጣሊያ መንግሥት ግዛት የኢትዮጵያ ሰው ታላቅ ኃጢአት ሠርቶ የተገኘ እንደሆነ በኢትዮጵያ ዳኛ ይዳኛል። ፲፫ተኛ ክፍል። የኢትዮጵያ ንጉሥ ነገሥትና የኢጣሊያ ንጉሥ ብርቱ ኃጢአት የሰራ ሰው ካንዱ ግዛት ወደ ፩ግዛት ሸሽቶ የሄደ እንደሆነ ፪ቱም እያሰሩ ይልካሉ። ፲፬ተኛ ክፍል። የባርያ ንግድ በክርስቲያን ሃይማኖት የተከለከለ ስለሆነ። የኢትዮጵያ ንጉሠ ነገሥት በሚቻላቸው ነገር ሁሉ ባገራቸው ባርያ እንዳይነገድ ይከለክላሉ። ፲፭ተኛ ክፍል። ይህ አሁን የተጻፈው ውል ለኢትዮጵያ ሁሉ መንግሥት ውል ነው። ፲፮ተኛ ክፍል። ይህ ውል በተደረገ ካ፭ ዓመት በኋላ ከ፪ቱ መንግሥት አንዳቻው ውል ለመጨመር ውይም ለመለወጥ የፈለጋቸው እንደሆነ ከዓመት በፊት አስቀድሞ መናገር ይገባቸውል። ነገር ግም የንግድን ውል ብቻ ማረም ማስጠንቀቅ ይቻላቸዋል እንጂ ዛሬ የተለየውን የድምበር ወሰን ማፍረስ አይቻላቸውም። ፲፯ተኛ ክፍል። የኢትዮጵያ ንጉሠ ነገሥት ከኢዎሮፓ ነገሥታት ለሚፈልጉት ጉዳይ ሁሉ በኢጣሊያ መንግሥት አጋዥነት መላላክ ይቻላቸዋል። ፲፰ተኛ ክፍል። የኢትዮጵያ ንግሠ ነገሥት ከሲላ መንግሥት ሰዎች ጋራ የጥበብ የንግድ ነገር ለመዋዋል የፈለጉ እንደሆነ ከ፪ቱ አማርጠው ሲያበቁ የ፪ቱም ውል ፩ የሆነ እንደኡኦነ ለኢጣሊያ ሰው ይሰጡታል። ፲፱ኛ ክፍል። ይህ አሁን የተደረገው ውል በአምኃርኛና በኢጣሊያ ቋንቋ ትክክል ሆኖ ተገልብጦ ሲያበቃ የታመነ ምስክር ይሆናል። ፩ ክፍል። ይህ አሁን የተጻፈው ውል በሮማ ከተማ ፈጥኖ ይጠነቀቃል። ነገር ግን ይህ ውል ኮንት ፒትሮ አንቶኒሊ በኢጣሊያ ንጉሥ ስም ከንጉሠ ነገሥት ምኒልክ ጋራ ተዋውለው አትመው ጨርሰዋል። በማዝያ በ፲፭ ቀን በ፲፰፻፹፩ ዓመተ ምሕረት በውጫሌ ሰፈር ተጻፈ። Ratificazione di S. M., Monza, 29 settembre 1889
Référence «Trattati e convenzioni fra il regno d’Italia ed i governi esteri», vol. 12, pp. 77-81 - Rubenson (Sven) [1964]
Pour citer ce document djibouti.frontafrique.org/?doc47, mis en ligne le 20 octobre 2010, dernière modification le 19 mai 2016, consulté le 21 novembre 2024.
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